Come il suo contemporaneo James Joyce, la Woolf ha cercato di tradurre nella scrittura la fugacità delle impressioni, di dissolvere nel flusso di coscienza le forme tradizionali del racconto: è così che, libera dalle regole del realismo psicologico, scende lentamente in un precario «attraversamento delle apparenze», fin nel cuore delle incertezze dell'essere. In questo volume sono raccolte le sue opere fondamentali, dall'esordio del 1913, con «La crociera», attraverso il capolavoro «Gita al faro», fino ai romanzi più tardi, l'immaginifico «Orlando» e l'introspettivo «Le onde», che molti hanno letto come annuncio della tragedia imminente che avrebbe posto fine alla sua vita.