Frammenti di teoria Grisha mi riempirono la testa. Odinakovost. Ciò che rendeva una cosa uguale a ogni altra. Etovost. Ciò che la rendeva diversa da ogni altra. Era tutto confuso. Ma le parole che mi tornarono con più forza furono quelle scarabocchiate febbrilmente da Morozova: "Non siamo noi tutte le cose?". Atto finale di una serie che non mi è dispiaciuta. Il fantasy è un genere un po' lontano dalla mia confort zone, però quando trovo qualcosa che mi attrae e coinvolge come questa serie, non desisto a pensare di leggere altro. Alina e altri Grisha, insieme con l'inseparabile "amico" Mal è nascosta nelle viscere della terra, sede indiscussa dell'Apparat che la protegge in una forzata convalescenza. Il terzo amplificatore non sono ancora riusciti a trovarlo e quando ricominciano la ricerca scoprono un paesaggio nuovo, un posto dove la vita è fuggita e tutto ciò che resta è solo cenere. Alina sente su di sè il pesante compito, un macigno che le grava sulle spalle, perché deve fare delle scelte che non vuole fare, e la più importante è quella di lasciare Mal. L'Oscuro con forza cerca di attirare nella sua rete la ragazza, ma lei riesce a sfuggirgli. Si avvicina la fatidica guerra che vedrà l'Oscuro combattere, alla ricerca di quel potere che solo la giovane Evocaluce può dargli...
Rovina e ascesa è l'ultimo libro di una serie che ho cominciato a leggere per caso, ma che mi ha dato modo di conoscere una nuova autrice, il mondo da lei costruito si alterna tra le brutture di montagne aride, territori arsi e alberi che sembrano soldati in fila pronti al combattimento a serre con germogli profumati, piccoli mondi creati per accrescere le contraddizioni di popoli e uomini che combattono non per sopravvivere ma per aumentare il proprio potere. Ho più volte detto che la Bardugo è molto brava a caratterizzare i suoi personaggi, qui mi sono piaciute anche le descrizioni dei luoghi, che attraverso gli occhi dei protagonisti sembrano immensi, fanno paura o meraviglia, un contrapporsi di buio e luce, laddove è la stessa Alina a incarnarli. Il finale è stato sorprendende, uno di quei finali che non ti aspetti, perché non pensi che chi ami possa sparire e chi non sopprti possa rimanere.
Forse l'amore era una superstizione, una preghiera che recitavamo per tenere lontana l'inesorabile solitudine. Inclinai indietro la testa. Le stelle sembravano vicine tra loro, ma in realtà erano a milioni di chilometri di distanza l'una dall'altra. Forse amare significava solo avere nostalgia di qualcosa di impossibilmente luminoso e per sempre inafferrabile. Vi ricordo che la serie è composta da tre romanzi, più due spin off.
The Shadow and Bone Trilogy o GrishaVerse #0,5 The Demon in the Wood #1 Shadow and Bone - Tenebre e Ossa -recensione #1,5 The Tailor #2 Siege and Storm - Assedio e Tempesta - recensione #3 Ruin and Rising - Rovina e Ascesa labibliotecadellibraio.blogspot.com/2022/04/rubriche-tu-leggi-io-scelgo-35.html