Poi la soddisfazione di averlo proposto a mio figlio sedicenne e di aver ( finalmente !!) incontrato il suo gusto non ha prezzo... Certo c'è chi taccia l'autore di fare dei bignamini di parecchi argomenti, però lo fa molto bene: [sul denaro]: pag. 234 Per migliaia di anni, filosofi, pensatori e profeti hanno vituperato il denaro e l'hanno definito come l'origine di tutti i mali. Sia come sia, il denaro è anche l'apogeo della tolleranza umana. Il denaro ha, per così dire,mentalità più aperta rispetto alla lingua,a lle leggi dello stato, ai codici culturali, alle fedi religiose,ai costumi sociali. Il denaro è il solo sistema di fiducia creato dagli umani che sia stato capace di scavalcare quasi ogni divario culturale e che non faccia discriminazioni in termini di religione, genere,razza,età e orientamento sessuale. Grazie al denaro,anche le persone che non si conoscono e che non hanno altri motivi di fidarsi l'una dell'altra possono, nonostante tutto, cooperare concretamente la fiducia universale: con il denaro come tramite, due persone qualsiasi possono cooperare in qualunque progetto. Tali principi hanno consentito a milioni di estranei di cooperare con efficacia nelle attività del commercio e dell'industria. Ma questi principi apparentemente benigni hanno un lato oscuro. Quando si può convertire ogni cosa, e quando la fiducia dipende da anonime monete o conchiglie di ciprea, diventa possible corrodere le tradizioni locali, le relazioni intime e i valori umani, rimpiazzando tutto con le fredde leggi della domanda e dell'offerta. [ sulla religione] Oggi la religione è spesso considerata una fonte di discriminazione, contrasto e disunione. In realtà essa è stata il terzo grande elemento di unificatore dell'umanità insieme al denaro e agli imperi. In quanto prodotto dell'immaginazione, tutti gli ordini e le gerarchie sociali sono fragili, e quanto più è estesa la società,tanto più incerto è il suo fondamento. Il ruolo storico cruciale della religione è stato quello di conferire una legittimazione oltreumana a queste fragili strutture. Le religioni asseriscono che le nostre leggi non sono il risultato del capriccio umano, ma sono decretate da un'autorità assoluta e suprema. Ciò permette di rendere indiscutibili almeno alcune leggi fondamentali, garantendo così la stabilità sociale. La religione può così essere definita come un sistema di norme e valori umani che si fonda sulla fede in un ordine oltreumano. Sulla felicità [illusioni collettive prevalenti]: Dunque, forse la felicità sta nel sincronizzare le proprie illusioni personali sul senso della vita con le illusioni collettive prevalenti. Fino a quando la mia narrazione personale è in linea con quella di chi mi circonda, posso convincermi del fatto che la mia vita sia significativa, e trovare la felicità in questa convinzione. Il che è piuttosto sconsolante. La felicità dipende quindi solo da un autoinganno?