Una raccolta di racconti pervarsi da un' inquietante ed innocente crudeltà, personificata soprattutto da donne bellissime e raffinate. Ma non solo: si tratta di racconti ambientati in un passato tratteggiato con pochi accenni suggestivi, una dimensione quasi mitica in cui si svolgono, spesso con toni grotteschi, le vicende dei personaggi. Senza una morale precisa, storie che si svolgono soprattutto nell'animo di coloro che le popolano. Il primo racconto 'Kanzan', è la storia di un tanuki che diviene abate di un tempio e che si dedica alla vita ascetica in modo molto rigoroso: la solennità del racconto viene tuttavia meno quando il protagonista è costretto a subire un certo disturbo di flatulenza continua e molesta... Il secondo racconto 'Il gran consigliere Murasaki', parla di un uomo lascivo e un po' fanfarone, colui che da' il titolo alla storia. Egli un giorno si imbatte in un flauto che viene reclamato da una fanciulla proveniente dalla luna, che lo prega di restituirlo in quanto esso appartiene alla sua padrona: l'uomo rifiuterà, seguendo il capriccio di tenere con sè la fanciulla, ma finendo per dover subire l'inesplicabile angoscia che la tristezza della creatura celeste causa nel suo stesso animo, impegnandosi per riuscire a riparare il torto che le ha fatto ma fallendo nell'impresa. Il terzo racconto, 'Sotto la foresta di ciliegi in fiore', ha per tema il terrore che una foresta di ciliegi in piena fioritura è in grado di suscitare nell'animo umano. E' la storia di un bandito che vive tra i monti, e che non riesce a superare la paura di attraversare la foresta di ciliegi che si stende a poca distanza dalla sua casa. Quando egli rapirà una splendida donna durante una delle sue scorrerie e la porterà nella sua casa, giungerà pian piano a comprendere che quello che lo spaventa potrebbe essere la sensazione di infinito, di ripetizione priva di un apparente senso e di solitudine insopportabile di fronte a questo ostile infinito. La perversa crudeltà della donna, che lo costringe a trasferirsi per un periodo in Capitale e ad uccidere per lei, fanatica di teste mozzate cui fa recitare delle scenette raccapriccianti, non fa che rendergli più chiare le sue paure, unendosi alla noia di una vita sempre uguale a se stessa. Nel loro ritorno alle montagne si consumerà la tragedia, pietosamente o indifferentemente sepolta dai fiori di ciliegio. L'ultimo racconto, 'La principessa Yonaga e Mimio', narra di un artigiano che decide di scolpire un Buddha dalle fattezze mostruose per la principessa in questione, una ragazza dal sorriso innocente e dall'animo lercio di crudeltà. Quando si renderà conto che il mondo potrebbe soccombere di fronte alla malvagità della donna, il giovane prenderà una decisione estrema, dopo anni di patimenti e di ossessione. I racconti sono scritti molto bene, e si leggono con piacere. L'atmosfera è quasi di fiaba, anche se ci si trova ogni tanto di fronte a scene grottesche e macabre. Il racconto più suggestivo è quello che da' il titolo alla raccolta: è davvero difficile dimenticare la descrizione inquietante delle sensazioni di paura che una foresta di ciliegi in fiore può suscitare nell'animo umano, aldilà della celebrazione della bellezza di tale spettacolo. E forse è proprio questo scenario l'aspetto che mi è rimasto maggiormente impresso in questa raccolta, dove si sfoga un'immaginazione davvero pittoresca.