Una lettura che non mi ha entusiasmato, lasciandomi al tempo stesso numerosi dubbi su scelte che potremmo definire “editoriali”.
Ma parliamo prima dei contenuti: “Splendi come vita” è una biografia scritta in maniera senz’altro originale. Questa originalità è però un ostacolo per il lettore che trova difficoltà a entrare nel linguaggio dell’autrice. Si resta fuori da quel mondo che lei racconta, freddi testimoni di una vicenda che pare lontana.
La parte migliore è nelle due facciate finali dove troviamo due poesie, ammesso che si possano definire tali.
Per il resto si rimane intrappolati in pagine che presentano grandi spazi bianchi che, uniti alla grandezza del carattere usato per la stampa, giustifica forse la necessità dell’editore Ponte alle Grazie di pubblicare un libro di una certa consistenza materiale. Roba da vendere a peso come nei supermercati! In questo caso 224 pagine che, con una grandezza di carattere “normale” e meno vuoti, sarebbe stato comodamente dentro meno della metà delle pagine mandate in stampa.