Il terzo capitolo della saga si apre con l’attacco degli Estranei e dei loro non morti al Pugno dei Primi uomini dove sono accampati i Guardiani della notte, un inizio promettente per un libro che non delude. Se infatti il secondo capitolo era stato una sorta di romanzo ponte in questo le basi che lì erano state gettate qui si concretizzano in una serie continua di colpi di scena e morti illustri in gran quantità. Si può dire che questo è lo spartiacque della saga, prima la storia era sostanzialmente proseguita seguendo un tracciato abbastanza lineare, qui invece ci sono dei veri e propri deragliamenti, costituiti dal voltafaccia di alcuni tra i personaggi principali, come ad esempio Tyrion, o intere casate, come quella dei Frey. C’è veramente “tanta roba” in questo terzo romanzo che vede un nuovo entrato di peso tra la voci narranti, nientemeno che lo Sterminatore di Re Jaime Lannister, che prima era poco più di una sagoma e di cui invece scopriamo finalmente la complessità, e finalmente assistiamo a qualcosa di concreto anche nell’est, dove Daenerys diventa regina e condottiera anche di fatto oltre che di nome, mettendo a ferro e fuoro la Baia degli Schiavisti, palestra per la futura riconquista del Trono di Westeros, dove conquista due città ottenendo la resa incondizionata di una terza.
“Tanta roba” anche se in tutto ciò uno dei miei personaggi preferiti, Brandon Stark, purtroppo compare molto poco, ma sono capitoli molto ricchi e promettenti per gli sviluppi futuri. L’epilogo con l’inizio della vendetta per il tradimento dei Frey da parte di un fantasma redivivo è poi una vera chicca, non da meno della conclusione del primo romanzo.