Erano secoli che non riprendevo in mano questa saga. Diversamente da quella di Anita, non ho avuto alcuna difficoltà a fare mente locale e a riprendere la lettura senza fare confusione.
Ammetto che sono rimasta basita dal poco sesso che c'è tra le pagine (Eh beh... La Hamilton di solito non si contiente), ma ciò che mi ha realmente stupito, è il livello emotivo del libro.
Poca azione, tanto sentimento.
Merry è più introspettiva del solito (non in quel senso) e le sue guardie fanno un coming out dei loro sentimenti per lei in quasi ogni capitolo. Senza contare tutte le lacrime versate... da lei.
Avrei preferito metà e metà, perchè mi è parso un pò noioso e con pochi colpi di scena eccetto per...
Se non sbaglio, Anita si era laureata in biologia, no? Bene... Perchè il numero di padri per una doppietta (tripletta a dir la verità) mi ha lasciata abbastanza perplessa. Ma, si sa. Con la saga di Merry le leggi naturali non contano nulla.
Per carità, non mi lamento. Anche se Frost ha fatto ciao ciao, almeno mi è rimasto Rhys. Eppure...
Credo che ci metterò un bel pò ad assimilare il fatto che uno dei padri sia Galen, l'Inutilità fatta a persona. Oh mio dio, mi vengono i pensarci.
Senza contare Taranis. Insomma, non vorrei essere in Merry durante le festività. Almeno Andais ha dalla sua il fatto di essere una sadica "sincera" e figa. Cel e Taranis... Beh, vogliono condividere lo stesso buco a quanto pare (ok, era pessima)
Giunta alla fine del libro, non ho potuto fare a meno di ridacchiare per la povera Merry, che non riesce mai ad andare in ospedale, dato che arriva sempre qualcuno a bloccarla. Tra cui Sholto, che è apparso per una frazione di secondo per complimentarsi con se stesso.
Non è un libro malvagio, ma mi aspettavo di meglio.