L'ottimo scrittore Albert Murray, che fra le altre cose è uno storico del jazz e un mio amico, mi ha raccontato che in America all'epoca della schiavitù - un'atrocità dalla quale non ci potremo mai completamente riprendere - il tasso di suicidio tra i proprietari di schiavi era molto più alto del tasso di suicidio fra gli schiavi stessi.
Secondo Murray il motivo era che gli schiavi, a differenza dei padroni, avevano elaborato un proprio modo di reagire alla depressione: cantando e suonando il blues riuscivano a scacciare lo spettro del suicidio. Murray ha anche un'altra tesi che condivido. Sostiene che il blues non può eliminare completamente la depressione da una casa, ma può mandarla a nascondersi in un angoletto in ogni stanza in cui lo si suona.