La tesi principale di questo lavoro è che il movimento dei "non garantiti" non nasce col primo febbraio 1977 e non muore con l'autunno dello stesso anno. Gli autori, che appartengono all'area di "Lotta continua" e fanno riferimento alla rivista "Ombre rosse," sostengono che questo soggetto collettivo emerge col deperire della tradizionale figura studentesca e col formarsi - nelle mille pieghe della terra di nessuno che corre tra il mercato del lavoro e Il sistema dell'istruzione - di nuove aggregazioni sociali, nuove aspettative, nuovi comportamenti. Esso è cresciuto nel mezzo della crisi della scolarità di massa, nel pieno della ristrutturazione e della riduzione della base produttiva, e in presenza di modifiche profonde nella composizione di classe e nella soggettività proletaria. Ma esso - come forza politica e luogo di aggregazione - non muore, come vorrebbe l'interpretazione corrente, con il disfarsi delle sue manifestazioni pubbliche. Si diffonde e si moltiplica, ritorna in periferia e in provincia, trova percorsi sommersi e linguaggi appartati.