Una bella biografia che mette in risalto l'onestà intellettuale e il profondo lavoro di autocritica che sempre hanno caratterizzato la vita e l'opera di Christa Wolf, scrittrice simbolo della Germania divisa che fu amata ma anche aspramente criticata dopo la caduta del muro. La sua profonda fede nell'utopia socialista ha attraversato varie fasi e momenti difficili, scontrandosi con l'ottusità dei funzionari della DDR prima e con i pregiudizi dell'occidente poi. La ricerca della verità ha sempre guidato le sue scelte, spesso contraddittorie: l'accusa che le è stata mossa di avere evitato per opportunismo un'opposizione aperta al regime non rende giustizia al suo desiderio, purtroppo fallito, di poter contribuire dall'interno a realizzare un socialismo riformato e pluralista. Questo sforzo incessante, accompagnato da speranze sempre deluse ed errori commessi ma poi lucidamente analizzati, conferisce a Christa Wolf una grande umanità: non posso che ammirarla, come scrittrice ma ancor più come persona, perché ha cercato di superare la rigidità delle ideologie ragionando con la propria testa.