Rileggere ci rivela molto di noi stessi, ne sono sempre più convinta. Ho letto questo libro la prima volta appena uscì e ne restai folgorata. Una seconda lettura arrivò qualche anno più tardi. E oggi, a distanza di parecchio tempo, leggo questa storia lievemente distopica, e trovo cose che non avevo notato, ma è svanita quella sensazione di inquieto mistero che tanto mi aveva affascinato. Lo leggo come un romanzo di formazione: una crescita difficile come lo è sempre il passaggio all'età adulta. Ma tutto è più esplicito di come lo ricordavo. Il mistero è poca cosa, dal momento che fin da subito si parla di donatori, assistenti, cloni, possibili. Un raro caso di libro che mi emoziona molto meno adesso di quando l'ho letto la prima volta. Resta comunque valido: ben scritto, originale e malinconico.