L’autore non ha toccato assolutamente gli argomenti inerenti all’assassino del presidente Jhon Kennedy, alle indagini e al processo relativi, né ha toccato altri elementi politici. Questo suo lavoro è la ricostruzione “romanzata” della tragedia di Dallas, ottenuta utilizzando punti di vista diversi, perché appartenenti a personaggi che sono stati coinvolti involontariamente in prima persona nelle prime ore dell’uccisione del presidente. Ma è la First lady, Jacki, la figura più drammatica che emerge su tutti gli altri nella solitudine più cupa. Lei sopra il corpo di John, lei nella camera mortuaria del pronto soccorso, lei sul carro funebre, lei sull’aereo con la mano appoggiata alla cassa. Ma i meccanismi aberranti della politica non hanno rispetto alcuno del suo dolore, dei suoi sentimenti, come pure del buon senso. Ho letto volentieri questo libro perché all’epoca dell’avvenimento, pur essendo ancora molto giovane, ne fui impressionata e quindi i personaggi storici citati li ho ben presenti. Ho arricchito le mie conoscenze sull’argomento!