Frederic

Un Nicholas Eymerich che, a causa della sua vena "purificatrice", stavolta passa in poco tempo da "buono" a "cattivo" (per i nostri standard odierni ovviamente, che non sono quelli dell'uomo medievale) e mette al rogo un intero paese. Per il resto i soliti "salti nel tempo" già visti nei precedenti romanzi e che rendono, secondo me, la lettura del romanzo non sempre piacevole....peccato perchè le parti "medievali" son fatte bene dall'autore.

Libro divertente e giustamente premiato, si svolge su più piani temporali ma la storia non ne risente e si legge quindi bene.

Affascinante leggere l'evoluzione della cultura nel medioevo, del libro, la nascita delle Università. Questo libro è veramente bello e importante ancora oggi direi.

Libro ideale per chi vuole approcciarsi a quest'epoca storica secondo me piena di fascino.

Si tratta in realtà di una raccolta di cinque racconti che tendono a presentare la seconda generazione, quella dei discendenti degli eroi delle lance. Alcuni racconti sono più belli, altri meno, ma si leggono tutti piuttosto bene ed il livello direi è buono.

La tragedia di Ustica è ormai (aimé), dopo più di 40 anni Storia e ha fatto secondo me bene l'autore a costruire su di essa un romanzo d'azione (alla Clive Cussler per intenderci) la cui storia è secondo me assolutamente verosimile. L'autore (di cui prima non avevo mai letto nulla) ipotizza in sostanza che, quella sera, sui cieli di Ustica, la posta in gioco fosse ancora più alta di quella che, forse, non fu e che portò alla morte di così tanti innocenti. Non voglio spoilerare niente, ma consiglio questo libro a tutti (ed ai giovani in particolare), innanzitutto perché è avvincente e poi anche solo come base di partenza per approfondire uno dei tanti (forse il più grande) misteri irrisolti della nostra Storia recente.

Libro secondo me inferiore ad altri della serie che cerca di rilanciare la storia con nuovi personaggi e che, soprattutto, finisce in modo incompiuto.

Bel libro che racconta una storia certamente interessante. Nella prima parte tocchi quasi fisicamente la miseria nera del protagonista, Jules Bonnot, un personaggio che, a mio avviso, avrebbe un paio di occasioni per rifarsi una vita "decente" ma che, per motivazioni sia personali che politiche, sceglie sempre la strada della ribellione....l'epilogo non può che essere tragico.