Non lo aspetti, ché oramai faresti fatica inutile.
Lo scovi fra le pagine invece, a raccontarti il mondo a modo suo: ironico, dissacrante. A patto di liberarlo dalle incrostazioni di certe traduzioni che ricordano bene quanto tradurre sia anche tradire.
Allora il Prévert che non t'aspetti, ma che chi lo ama conosce bene, lontano dai biglietti dei baci perugina, eccolo qui, non solo a parlare d'amore, ma di una giornata di sole, del diritto a quel sole lontano dallo schiavismo di un padrone o di un amore che si fa catena. In cerca di belle favole andate bene o male.
Benvenuto fra queste pagine, Jacques.
Ospite la tua voce solista.
Tenterò di trasportare, come in musica da una chiava all'altra, dalla tua alla mia lingua i suoni che tu hai scelto per significarci le cose, umilmente consapevole che tradurre, come sempre, sarà un po' tradire.
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librilibri.blogspot.it/2013/05/un-prevert-che-non-taspetti.html