Mesi fa, forse febbraio, ora non ricordo nemmeno bene (ma se non fossi così pigra basterebbe che aprissi aNobii, eh) mi intestardii a voler leggere Notte americana (potevo riniziare Teoria e pratica di ogni cosa, ma la storia racconta di un padre e una figlia e, io, in questo momento non ce la faccio a leggere qualcosa che possa in qualche modo ricordarmi e farmi sentire ancora di più l’assenza di mio padre; di più di quanto già adesso io non ricordi ogni giorno, ogni ora), lo cercai per l’ovunque e alla fine mi sono presa l’ebook, scelta ottima per leggere questo libro durante gli spostamenti, viste le sue 788 pagine, ma pessima per quanto riguarda la lettura di certi “inserti” che, almeno nel mio ebook, regali via diottrie come non ci fosse domani, quindi ponderate bene cosa acquistare. Avevo letto cosi tante recensioni entusiastiche che immaginavo di buttarmici dentro e finirlo in pochissimo e invece manco per niente! All’inizio, forse quasi per metà libro, metà, eh!, niente non mi decollava. Ci credevo, ci provavo, ma niente, piantato lì (infatti, nel frattempo ci sono andata di graphic e altro), non aiutata dalla difficoltà di leggere certe parti. Ecco, su queste parti mi soffermerei perché in cartaceo devono dare una bella soddisfazioni (foto, ritagli di giornali, bigliettini e altro), insomma quei libri che vale il gioco spenderci un po’ di soldini per poi averlo in libreria e goderne, soprattutto, durante la lettura … feticismo portami via. C’era questa storia interessante sulla carta: un giornalista con un matrimonio fallito alle spalle, la figlia di un misterioso regista cult che alla fine mi imponevo di leggere ma che non mi faceva stare incollata alle pagine, fin quando è scattato un qualcosa e ho l’ho divorato, facendo una capa tanta a chi mi stava intorno! Ti ritrovi in un meccanismo dove tutto quello che hai letto “serve” per l’economia della trama, un vertice che ti risucchia e tu vuoi solo andare avanti, finirlo, capire… Per me non è il libro della vita, quello indimenticabile che vuoi che tutti leggano perché sai che poi non saranno più i lettori che erano, no, per niente, però a livello di intrattenimento (la seconda parte) ti tiene tantissimo, ti cattura e intriga e un bel film non sarebbe male, forse meglio ancora del romanzo in se (almeno per me).