Secondo romanzo della trilogia che ha come protagonista lo Spedi Takeshi Kovacs. Una parte della lettura è dedicata ad immaginare gli ambienti, gli oggetti, la tecnologia iper futuristica presenti in ogni pagina. Superata questa piccola difficoltà che mette in moto la propria immaginazione, il romanzo non è ne più ne meno che un "action book" stile James Bond/Jason Bourne dove ci sono navi spaziali, macchine immaginifiche, laser, antimateria, "pile corticali" che consentono all'uomo di essere re innestato in un corpo dopo che quello precedente è morto. Insomma, fantascienza molto spinta, ma che non annoia (troppo).