Questo libro mi ha spiazzato. Almeno inizialmente, mi ha dato la sensazione di un’opera datata, ricca di un immaginario patriarcale e anche un po’ misogino. Poi, proseguendo nella lettura, ciò che ne viene fuori è un romanzo di formazione in cui la protagonista esce dal suo guscio, da un mondo angusto e prevedibile, per perdersi nell’imprevedibilità e brutalità della vita e finalmente aprire gli occhi. Per poi, però, tornare in qualche modo all’ovile, in un finale non certo atteso che ripaga di alcune lungaggini e ingenuità precedenti.
Si legge, comunque, che è un piacere: Maugham è abile nel descrivere i personaggi attraverso le loro azioni e i rapporti tra loro, riuscendo con pochi ma misurati tratti a tracciarne mancanze e debolezze, oltre a una disperata umanità.
Anche se un po’ segnato dal tempo, è un lavoro che mantiene un certo fascino.