L’evento di chiusura di “Adotta un cervello” avrà come ospite Mario Calabresi, neo-direttore di “la Repubblica” ed ex studente del Liceo Beccaria. L’appuntamento è per martedì 17 maggio alle ore 18.30.
Riporto articolo di Cristina Lacava pubblicato in “Io Donna” del 3.5.2016.
“E’ venerdì 6 maggio alle 19 l’appuntamento con Raphael Gualazzi al liceo Beccaria di Milano per la quarta edizione di Adotta un cervello, questa volta declinata in una “Music Edition”.
Ne avevo parlato già nel 2013, in occasione della prima edizione: l’idea, del tutto innovativa per una scuola pubblica, era stata quella di promuovere una raccolta fondi per la nuova aula magna multimediale. L’obiettivo era raccogliere 10mila euro, si arrivò a 25mila. Certo, all’inizio gli animi erano contrastanti: giusto o no permettere ai privati di finanziare la scuola pubblica? E non c’è rischio di ingerenze? La bella serata con Beppe Severgnini ospite d’onore, l’entusiasmo dei ragazzi e delle famiglie sciolse ogni dubbio. Degli sponsor, alla fine, era rimasto solo il nome su un pannello. Altro che “mani dei privati”. L’anno dopo è stata la volta di Gabriele Salvatores, nel 2015 di Gian Antonio Stella. Ora addirittura ci si sdoppia; l’incontro con Gualazzi ha come obiettivo la realizzazione di una sala prove per gli studenti musicisti; mentre il 17 Mario Calabresi, ex alunno del Beccaria e direttore di Repubblica, sarà il testimonial della raccolta fondi per i computer della nuova biblioteca multimediale.
Il punto però è sempre lo stesso: perché dire di sì al fundraising? Il primo motivo, ovvio, è la cronica mancanza di denaro in arrivo alle scuole. Ma non c’è solo questo. Il preside del liceo Beccaria, Michele Monopoli, mi spiega perché è molto favorevole a questa iniziativa, partita dal Comitato Genitori del liceo: “Ci piace l’idea che la scuola sia parte integrante del territorio. La comunità partecipa, raccoglie fondi, e la scuola si apre all’esterno. Si lavora tutti insieme, per un fine comune”. Non sono aziende lontane e misteriose a dare una mano al liceo, ma i negozi del quartiere, gli studi professionali e medici, i supermercati. Ed è la scuola stessa a selezionare gli sponsor e soprattutto a rendersi garante dell’utilizzo dei fondi: “Ogni euro in entrata viene utilizzato per migliorare i servizi agli studenti” continua il preside, “non c’è rischio di interferenze. La scuola è garante della qualità“. E si rafforza il senso di appartenenza, c’è da aggiungere.”
Ieri sera Raphael Gualazzi con la qualità della sua musica e anche con la sensibilità e profondità delle sue parole ha emozionato i presenti, e mi pare che un poco si sia emozionato anche lui.
Aspettando il 17, leggo La fortuna non esiste e inizio a riflettere sul tema. Così, di primo acchito, con estrema originalità, direi che la fortuna aiuta gli audaci e, dopo aver letto il primo reportage, aggiungo che poi Il raccolto arriverà
18 maggio 2016
Bellissima serata ieri, il signor Calabresi ha saputo dosare simpatia, partecipazione, sprone e ottimismo ad un pubblico misto di genitori e allievi. E si è sempre rivolto specificatamente ai ragazzi.
Ho vissuto per qualche mese negli Stati Uniti, in questo periodo di crisi. La differenza con l'Italia è che lì si respira voglia di ricominciare e di lottare (resilience, come sottolinea Calabresi), qui stanchezza e rassegnazione. Il libro è dedicato alla capacità di non arrendersi e di rimettersi in piedi di persone che hanno affrontato sfide durissime. Non tutti i protagonisti delle storie sono americani. Ma tutti vivono negli Stati Uniti, il paese che fin dai tempi dei padri pellegrini ha offerto opportunità e futuro a chi li aveva persi.
Calabresi scrive molto bene, e in maniera toccante, anche se a volte si fa travolgere dalla voglia di dire troppe cose nello stesso paragrafo, disorientando il lettore.
Mondadori strade blu, invece, dovrebbe curare meglio la stampa dei testi. Molte lettere sono cancellate, in tutto o in parte, dalle pagine e questo costringe il lettore a fermare la corsa della lettura per ricostruire il tassello mancante. Decisamente fastidioso.
Consiglio la lettura di questo libro a tutti quelli che attraversano un periodo difficile, hanno un problema o semplicemente sono un po' tristi...
Le storie che racconta Calabresi, tutte vere, sono di persone che sono state capaci di rialzarsi dopo una difficoltà. Sono storie molto toccanti, a volte commoventi, trasmettono tanta speranza.
"La fortuna non esiste, la costruiamo noi ogni giorno..."
"Non importa quante volte cadi. Quello che conta è la velocità con cui ti rimetti in piedi" Joe Biden