Uno stile di scrittura diretto, discorsivo. Papillon non racconta la sua storia nel libro, te la racconta a te, solo a te che lo stai leggendo e ti parla come ad un amico. Potrebbe raccontarti anche che è andato a far la spesa al supermercato, ma come lo fa lui non lo fa nessuno. La sequenza di fatti è di un ritmo talmente coinvolgente che non puoi smettere di sapere come va a finire. In realtà non finisce, perché mentre una puntata sta finendo ecco che fa capolino la successiva e via così fino alla fine.
Papillon, ex-forzato che esce dall'oblio della Guiana, un posto orribile. E che fa ? vuole vendetta contro quelli che l'hanno spedito alla putrefazione in vita. Vive ai margini, fa il minatore, gioca d'azzardo, riprende contatto con la mala, mette a segno qualche colpetto, ma senza però racimolare la somma necessaria al suo scopo primario: uccidere il falso testimone e i poliziotti corrotti che si sono fatti belli per aver "brillantemente risolto il caso". Ci prova e continua a cadere fra mille traversie, ma come nei tredici anni di lavori forzati non molla, continua a giocare grosso il tutto e per tutto ed andare avanti. Ed allora Papillon, Banco !
Ho amato il primo libro e questo è bello allo stesso modo. Grazie Henri, se tu fossi ancora in vita ti scriverei una lettera. Sei un inno alla vita.
Le avventure raccontate non sono all'altezza del primo libro (non per sua colpa essendo praticamente una biografia!!!), un giusto continuo e fine del primo libro (che ho adorato).
Chi ha amato papillon non potrà che gradire molto anche il proseguo della sua rocambolesca vita da uomo libero però. La 4° stella forse è un mio omaggio.
"Perchè mi lascio portare così, come un bambino? Perchè? Mi trovo alla fine del mondo, è vero, ma soprattutto credo che se mi lascio andare è perchè sono stato carcerato così a lungo che sono capace soltanto di obbedire. E adesso che sono libero e dovrei io stesso prendere le decisioni, mi lascio guidare. Proprio come un uccello cui aprono la gabbia, e lui non sa più volare. Deve imparare di nuovo." Nelle prime pagine del libro troviamo questa riflessione, quella di un uomo al suo rilascio dal bagno di El Dorado. Questo uomo, Henry Charriere, alias Papillon, è rimasto imprigionato nella "strada della putredine" per 13 anni.
Nel libro precedente, dal titolo "Papillon", ci narrò le sue mirabolanti evasioni nonchè le sue catture.
In questo libro invece ci racconta il resto della sua vita, fino al 1969, anno in cui uscì il suo primo libro. Questi 25 anni circa sono la vita di un avventuriero, che ama la vita in modo viscerale, che medita vendetta nei confronti delle persone che lo hanno condannato all'ergastolo nel bagno penale della Guyana Francese, in Cayenna. Questa sete di vendetta si calmerà solamente quando Henry-Papillon incontrerà l'amore della sua vita, Rita. La vita di Papi non è tutta rose e fiori, anzi inizialmente è una vita ai limiti della legalità (il "vizio" di fare soldi facili non gli è stato estirpato neppure dal bagno penale) ma quando incontra l'amore vero, si decide a vivere in modo onesto, gestendo locali o società di pesca. Non tutto però va liscio, e vuoi un motivo, vuoi un altro, si ritrova spesso a non avere più neppure il becco di un quattrino. La scelta di scrivere le proprie memorie sarà quella che gli permetterà di fare "Banco" e di vincere tutto quello che c'è sul piatto del gioco. Perchè la vita, per Papillon, è un gioco, una scommessa.