Emily

La bravura di Hardy mi stupisce sempre e non smetto mai di innamorarmi di quest'autore così visionario e incredibile.Questo senza dubbio è il romanzo più triste che abbia mai scritto e non penso sia per tutti, psicologicamente parlando. Poiché questo libro è un viaggio introspettivo nel dolore umano più assoluto e acuto. Credo sia umanamente impossibile non provare empatia e compassione per Jude Fawley. Mi sono innamorata di questo personaggio così sfortunato, sensibile e incredibilmente altruista e leggere, in certe pagine, quanta crudeltà abbia subito da parte del destino e dai suoi amori sbagliati, mi faceva quasi rabbia.Non ho sopportato in assoluto dalla prima pagina il personaggio di Arabella Donn, non una semplice donna civettuola ma un'essere malvagio e opportunista fino alla fine e Sue Bridehead, che nonostante avesse ideali all'inizio della storia pseudo femministi e rivoluzionari per il suo contesto storico, l'ho poi considerata una donna lunatica, debole e opportunista. Adoro le descrizioni bucoliche di Hardy ( il suo amore per il Wessex è incredibile) e le sue denunce sociali. Jude non fu solo vittima delle sue passioni, ma della società, del bigottismo, dell'elitarismo. Jude è stato schiacciato da tutto e da tutti, ma io ricorderò per sempre il suo personaggio dolce, soprattutto la sua voglia di vincere la miseria con i libri e la conoscenza. Quel bambino pieno di sensibilità che diede da mangiare ai corvi, invece di scacciarli. Quell'adolescente sul carretto che leggeva tra una pausa e l'altra. Quel ragazzo che si impietosì davanti alla sofferenza di un maiale. Quell'uomo che amo più di se stesso una donna.

Questo libro mi è abbastanza piaciuto. Trovo lo scrittore molto bravo nelle descrizioni e talvolta poetico, anche se devo concordare con le altre persone qui sotto. A volte è troppo lento e ripetitivo, soprattutto nelle parti dello psichiatra. A dire il vero sono rimasta sorpresa dalla storia perché è completamente diversa dal film. Penso di aver odiato padre Gaunt con tutta me stessa e simpatizzato per Roseanne continuamente.

Un libro che mi è piaciuto molto, a partire dalla sua bellissima copertina che è la prima cosa che ho notato. Lo scrittore/cantante rock ha colpito nel segno. Ha una scrittura carica di metafore quasi sempre azzeccate ed è davvero poetico. Si legge bene in pochi giorni e l'ho trovato, nel suo piccolo, originale. Non capisco come mai ha un massa di pareri negativi qui sopra... Mi sembra che sia un libricino che abbia comunque dei contenuti e significati. A tratti la storia è dolce come lo zucchero filato, a tratti triste e malinconica come i vecchi film dell'epoca ( Ho adorato la scelta di inserire George Mèlies)

Purtroppo non mi ha particolarmente preso. Mi piace moltissimo l'ambientazione della Cornovaglia, con le sue bellissime e sterminate brughiere, ma forse e dico forse la serie tv ha migliorato davvero la storia. Ho trovato, ad esempio, il personaggio di Demelza davvero irritante a volte ( cosa che invece nella serie TV è il mio personaggio preferito) e Ross diciamo che non mi ha preso particolarmente leggendolo ( mentre nella serie lo hanno reso in maniera divina) . Agatha Poldark, altro personaggio stupendo, qui nel libro è ridotta al silenzio. Ho sbagliato probabilmente a guardare la serie prima di leggere il libro, ma comunque non leggerò gli altri libri della saga.

Sarò un'eccezione, ma questo libro non mi è piaciuto molto. Non mi è piaciuta particolarmente la scrittura di Toibin, così troppo "semplice" e senza coinvolgimento emotivo per quanto mi riguarda. Ellis non mi è piaciuta come personaggio e gli altri personaggi a dire il vero sono tutti odiosi a parte sua sorella Rose. Sarò polemica, ma la figura di Tony è davvero stereotipata ( classico ragazzo figlio di immigrati italiani, geloso fino al midollo e appiccicoso come il miele sulla fetta biscottata, che parla solo di sport). L'episodio del caporeparto di Ellis, Ms Fortini, che le tocca il culo per vedere come le sta il costume da bagno e le fa provare nuda i costumi davanti a lei, del tutto imbarazzante. Il povero Jim Farrell usato da Ellis come uno straccio dei piatti, della serie "Mah sì, sono sposata ma facciamo finta che non lo sono perché tanto l'Irlanda è lontana dall'America!, non tenendo conto dei sentimenti delle persone. Il finale, orribile, con lei che coda fra le gambe (viene sgamata persino dalla sua ex capo sul suo stato civile ) torna in America improvvisamente amando di nuovo Tony ( e Jim chi è? boh uno che passava per strada!). Il finale, aggiungo, sembra una giustificazione alla cattiveria di Ellis, mah sì illudiamo le persone con i loro sentimenti tanto poi in un futuro questo se ne dimenticherà... Mah, non ci siamo. ps: l'ho letto in lingua originale, non so se la versione italiana sia meglio