Ho scoperto Houellebecq, tanto anni fa, con "le particelle elementari", scoperto per caso nella libreria di mio padre. Ne ho assolutamente un ricordo positivo, ma all'epoca credo di essere stato troppo piccolo per capire bene. Houellebecq è uno scrittore controverso, si può leggere anche sui quotidiani quando esce un suo nuovo libro. "Serotonina", a mio avviso, riprende temi come la decadenza della società occidentale, il sesso come elemento centrale della vita, il cinismo, ma soprattutto la solitudine, il senso di fallimento, la vecchiaia. Emerge una visione che non lascia scampo. Siamo condannati, appena finisce la giovinezza, dove in certi casi si può provare piacere e senso di libertà, a volte persino felicità, ad una vita in cui presto non rimane che il ricordo del passato, il senso di vuoto, l'apatia, l'anedonia... E la cosa sorprendente, è che non emerge un vero e proprio sentimento di disperazione. Tanto è scontato questo destino, che la sofferenza, a volte insostenibile, viene accompagnata da un sentimento di accettazione, ineluttabilità. E quindi ci si trascina, non ci si ribella, si smette sempre di più di prova, di tentare... Se posso dare un consiglio, inizierei prima da "le particelle elementari".