Prima della recensione vera e propria, un piccolo commento acido: apprezzo che, tramite Urania, Lord Mondador porti a lettori italiani nel 2021 un ottimo romanzo uscito veramente di recente, ossia nel 2018, e che si legge comunque bene da solo... ma faceva tanto schifo pubblicare anche, e prima, il precedente capitolo della serie, giusto per non assassinare come sempre a colpi di machete ogni saga degna del nome? Forse pretendo troppo...
Alastair Reynolds si è giustamente conquistato la fama di grande rivitalizzatore della space opera, e anche questo romanzo ambientato nella Belle Epoque della saga della Rivelazione, all'apice della Demarchia di Città del Cratere e della Cintura Scintillante, non fa che confermarne le doti.
Un romanzo dove tutti i meccanismi si incastrano e lavorano e con precisione, come un orologio (e il riferimento non casca male...), un "police procedural" che parla di potere, vendetta, tecnologia, politica e della delicata gestione delle pericolose eccezioni all'interno di una democrazia.
Amo alla follia i costruttori di trame, i delicati merlettai delle strutture narrative, e Reynolds fa parte della schiera. Lo stile è asciutto e funzionale allo scopo, le digressioni ci stanno senza appesantire troppo, i personaggi sono robusti. E i misteri non si svelano mai al 100%, come è giusto che sia.
Se vi piacciono le letture consistenti e qualche giusta riflessione sociologica, ve lo consiglio caldamente.