Nella prima parte del romanzo provo disagio, seppure l'esposizione sia leggera e brillante. Nel respiro della protagonista e nel dottore stesso avverto una sotterranea e filtrante inquietudine. Sotto il background culturale, che mi appartiene e che mi incolla ancor di più alla narrazione, intravedo qualcosa di scoperto che gocciola e soffre, anche dentro di me. Il gelo della prima parte scivola sul marmo nero e sulla psoriasi di quel piede che cavalca le francesine tacco dodici. Ma i dialoghi sono vivaci, le citazioni spaziano dai film alla letteratura: anche questo mi appartiene. Non posso essere indifferente ad un libro che porta dentro di sé Frida Khalo e Jane Austen, Wenders e Kubrick ma anche Woody Allen (anche se non concordo con quanto detto su di lui), Francesca Archibugi...Spazia la psicoanalisi come la filosofia "Nel mondo di Sofia". La Tulip (che ho dovuto cercare, perché quella no, non sapevo proprio cosa fosse) , diventa il pretesto intrigante per entrare nel mondo della terapia, dove il disagio e una leggera suspence , sia di Adelaide che del dottore , procedono di pari passo alla brillante esposizione delle teorie analitiche. Come il dottore , quasi si desidera di entrare in dialisi, in quella tranquilla distilleria di sangue, per poter respirare serenamente familiarità e affetto. Poi accade qualcosa a metà del mio Kindle, circa a pagina 200. C'è una svolta che mi fa entrare nel romanzo. Non soppeso più il freddo che mi rimanda il comportamento della protagonista nella sua richiesta di aiuto che contemporaneamente rifiuta, all'analista. Questo accade quando, parafrasando un divertente monologo interiore, in perfetto stile "Alice nel paese delle meraviglie", la protagonista sviene dopo aver rifiutato un lavoro in Gran Bretagna. Da questo momento in poi, con grande commozione, entro dentro alla parte del romanzo che mi riporta ad un'umanità piena di calore. Ed è a questo punto che l'imprevedibile prende il sopravvento, e senza spoilerare, si entra nel mistero che porta al cuore. Se nel 2021 "Yoga" di Emmanuel Carrère è stato il libro che più mi ha emozionato, questo lo è altrettanto ad inizio 2022.