Guntram

In Italia la letteratura fantastica non è mai riuscita ad attecchire a causa di una casta di intellettuali che ha etichettato tale genere come minore e immeritevole di attenzione, sono pochissimi gli autori che si sono cimentati e quasi sempre a modo di esercizio di stile. Partendo da questo assunto, Capuana rappresenta un antesignano della letteratura fantastica in terra italica, oggi lo si ricorda come uno dei padri del verismo ma tra i suoi molti interessi che comprendevano anche la fotografia e lo spiritismo si aggiunge alla sua vasta opera letteraria anche un nutrito gruppo di racconti fantastici. Molti di tali racconti scimiottano i maestri internazionali della letteratura fantastica dei suoi tempi ( da Poe a Wilde) ma alcuni restano originali e testimoniano un interesse sempre vivo nell’autore per l’occulto ed il sovrannaturale oltre, a distanza di più di un secolo, restituire un anticipatore di un genere così largamente bistrattato nel nostro paese.

Nel personale elenco dei migliori racconti di orrore sovrannaturale stilata da Lovecraft compaiono diversi lavori di Machen e ben due sono presenti nell’opera I tre impostori. Si tratta di storia del sigillo nero e di storia della polvere bianca, effettivamente non è difficile immaginare quanto abbiano potuto influenzare alcuni dei cardini dell’ orrore cosmico tanto cari ad HPL. La struttura stessa del romanzo è intrigante: una concatenazione di racconti macabri ed agghiaccianti. Un viaggio intorno ai misteri di una Londra occulta e minacciosa dov’è nulla e nessuno è ciò che sembra.

Con questo tempi interessanti tornano alcuni dei protagonisti dei primissimi volumi della saga di mondo disco, Due fiori, il bagaglio, Cohen il barbaro accompagnato dalla sua orda composta da sette guerrieri ottuagenari e selvaggi, i maghi dell’Università invisibile e soprattutto il mago Scuotivento, in gran spolvero per l’occasione. La trama è il classico comodo divano per ogni amante della saga, diverte con leggerezza senza però tralasciare i temi sociali che questa volta ci portano a riflettere sul confronto con la società del grande dragone cinese, le idiosincrasie e le controverse differenze con una società millenaria e così distante dai canoni occidentali.

LaValle con questa novella approfondisce il racconto Orrore a red hook di Lovecraft, mettendo in scena alcuni degli stessi protagonisti (il poliziotto Malone, l’occultista Suydam) e la stessa ambientazione del racconto originale, il tutto impreziosito dai temi fortemente razziali che caratterizzano i lavori di questo autore. Il mix che ne esce fuori è intrigante ed accanto alla denuncia sociale, l’orrore cosmico di stampo lovecraftiano riesce a lucidare e rimettere a nuovo uno dei racconti più aspri e meno ispirati del solitario di Providence.

… il condensato del pulp. Confesso che mi aspettavo più tecnicismi sportivi da boxer, resta una lettura godibile, leggera, smargiassa, accompagnata come sempre da un ottimo apparato critico.

Racconti di un secolo fà che brillano per essere originali, sagaci, fuori dagli schemi che il genere impone, peccato non abbia avuto maggior successo Jean Ray che comunque è reputato un mostro sacro della letteratura fantastica europea…